ALLA SCOPERTA DELL’AGRO PONTINO

30 Aprile 2014. Ci ritroviamo nelle Terre Pontine, a Sermoneta, da cui partiamo per raggiungere la lussureggiante ed incantata Oasi di Ninfa, un rigoglioso giardino, immerso tra le rovine medioevali della città di Ninfa. E qui facciamo la conoscenza con la indiscussa protagonista del nostro raduno: l’acqua.  Essa alimenta limpide sorgenti, si raccoglie nei laghetti e scorre nel romantico torrente, lambito dalle fronde dei salici. Che esperienza inebriante per tutti i nostri sensi passeggiare avvolti dai colori, dai profumi, dai suoni che animano questo luogo quasi fiabesco!

Poi ci spostiamo. A Sabaudia, simbolo del razionalismo italiano in architettura, edificata in epoca fascista a coronamento dell’immane lavoro di bonifica delle paludi pontine.

Di nuovo l’acqua ci viene descritta come assoluta regina di questi luoghi; è l’acqua che plasma, nel corso dei millenni, le dune sabbiose che costituiscono il territorio tra le colline ed il mare. Navigando sul Lago di Paola e visitando i resti della Villa romana di Domiziano – con i suoi impianti termali e le sue immense cisterne – la guida ci narra la storia di questo paesaggio plasmato dalle acque e delle genti che nel corso dei secoli lo hanno abitato. Ci parla dei fiumi, dei laghi costieri solcati dalle navi romane, delle ricchissime valli di pesca, degli allevamenti di molluschi, e delle estese paludi insalubri, circondate da fitte foreste, sfruttate nei secoli per produrre carbone.

Lasciamo Sabaudia, per raggiungere la sede del Camper Club di Latina, che ci ospiterà per la notte. Lungo le strade percorse con i nostri camper, incontriamo nomi dal suono antico, la Via Appia, le “Vie Migliare”, vestigia dell’Antica Roma, che per prima aveva provato a bonificare questo territorio. Mescolati a questi, altri toponimi ci incuriosiscono, Borgo Carso, Borgo Isonzo, Borgo Piave. Ma cosa ci fanno qui? Non si tratta di nomi di località dell’Italia del Nord??? La risposta la riceviamo a cena, ospiti degli amici camperisti di Latina: la bonifica di questi vastissimi territori, negli anni ’30, è stata una grande opera italiana, a cui hanno contribuito maestranze provenienti da ogni parte d’Italia. Se lo ricorda bene un amico che partecipa spesso ai nostri raduni, Giglio. Lui vive a Modena, ma questo territorio se lo porta un po’ nel cuore: suo padre partì da Modena e arrivò qui, insieme ad un amico, in bicicletta. Qui ha lavorato per diversi anni come carpentiere, costruendo canali, gomito a gomito con centinaia di altri uomini giunti da ogni parte d’Italia per sottrarre all’acqua e alla malaria la Pianura Pontina e conquistare acri di terra da destinare al lavoro agricolo. Giglio si commuove e racconta orgoglioso l’esperienza del suo papà, mentre ammiriamo le pompe dell’Idrovora di Mazzocchio in funzione, che sollevano acqua e la riversano in canali che ne permettano lo scorrimento fino al mare.

Ecco: quei toponimi che ci era sembrato strano incontrare qui testimoniano proprio questa grande impresa italiana!

Tutto ciò è mirabilmente rappresentato al Museo di Piana delle Orme, insieme ad altri interessantissimi spaccati della storia del nostro Paese. Giocattoli di una volta, la vita delle campagne, l’Italia nella Seconda Guerra Mondiale. E’ un’emozione unica l’incontro con questi momenti fondamentali della nostra storia! Ma soprattutto, la storia della bonifica, che poco spazio trova nei libri scolastici, trasmette un particolare sentimento di ammirazione: gli Italiani, quando si mettono insieme a fare qualcosa di importante, possono farlo molto bene, perché ci mettono ingegno e cuore!

Anche durante la gustosissima cena che il Club di Latina ha organizzato per noi l’acqua ha trovato il modo di far da padrona: un lungo, fragoroso acquazzone ci ha accompagnato per tutta la serata, senza riuscire a rovinare la nostra allegria e la voglia di stare insieme. Anche chi – ahimè! – ha avuto infiltrazioni nel camper, al mattino seguente non si è perso d’animo, sostenuto dalla solidarietà degli altri, pronti, alla sosta successiva, ad aiutare ad asciugare con gli asciugacapelli i cuscini della dinette inzuppati.

In fondo, il Camper Club Italiano, ha qualcosa in comune con gli anonimi eroi della bonifica pontina: siamo un gruppo multiforme di persone provenienti da ogni parte d’Italia, pronti a condividere esperienze, facendo della propria diversità una ricchezza e della comune passione per il camper e per il conoscere viaggiando un motivo sufficiente per sentirsi simili e vicini. Questo è lo spirito che ci permette di macinare ogni volta molti km per ritrovarsi assieme ad ogni raduno, come ad una imperdibile Festa in famiglia!