News da Finale Emilia

Camperino e Camperina, i due vitellini gemelli nati il 7 dicembre 2013 durante la visita dei “camperisti” alla fattoria Casumaro, stanno bene!
A tre settimane dalla nascita sono davvero piccolini, sono più piccoli di un vitello nato da pochi giorni. Stanno ancora in un box sotto una lampada a infrarossi che li scalda, ma cresceranno.
Questo è il nostro resoconto sul raduno di Finale Emilia e Ferrara del 7 – 8 dicembre 2013.
Un raduno per noi molto impegnativo perché organizzare eventi non è il nostro mestiere, particolarmente qui, dove non c’è più niente e, soprattutto, in una data tristemente significativa, a un anno dalla prematura scomparsa di Giovanni Ongaro, il fondatore del Camper Club Italiano.
Visto che i monumenti non ci sono più abbiamo pensato di far conoscere le nostre specialità eno-gastronomiche e che potesse essere un’opportunità incontrare proprio i produttori della nostra zona contribuendo attivamente alla ripresa economica con acquisti e spese sul territorio.
Il venerdì 6 dicembre, alla spicciolata, sono arrivati al parcheggio di Finale Emilia ben 35 camper!
Il sabato mattina, sotto un tiepido sole abbiamo visitato Finale Emilia, o meglio quello che ne resta. Giuliana, la nostra guida, ci ha accompagnato lungo le vie del paese, e i suoi racconti della storia e degli aneddoti sulle vite dei finalesi famosi hanno compensato la mancanza di quei monumenti cancellati dal terremoto.
Alle 11.30 prima pausa per assaggiare la specialità finalese: la sfogliata, distribuita calda sotto i portici del centro. Poi, durante il ritorno ai camper, un incontro fuori programma con il Sindaco, che ha manifestato la sua gratitudine per la visita degli amici camperisti.
Il pranzo è stato consumato tutti insieme al parcheggio davanti ad una tavolata con parmigiano e aceto balsamico, salame, coppiette di pane ancora caldo e naturalmente dolci “usciti” dai camper.
Il tempo di sparecchiare e alle 14.00, con un pullman a noleggio, abbiamo iniziato il nostro tour pomeridiano.
Prima tappa: l’azienda agricola biologica Casumaro Maurizio a Solara di Bomporto.
L’accoglienza calorosa con panettone e tè caldo ci ha fatto sentire in anticipo il sapore delle feste.
Elisa Casumaro, nonostante le avversità che ha dovuto affrontare, ci ha contagiati con il suo entusiasmo e ottimismo e ci ha lasciato il messaggio che solo rimboccandosi le maniche e lavorando uniti con famiglia e amici si può sperare nella rinascita.
Elisa ci ha accompagnati nella zona dell’allevamento dove mucche e bufale vivono libere fra stalla e recinto e proprio durante la nostra visita, con un parto un po’ complicato, sono nati i due vitellini. Ci è sembrato veramente di buon auspicio e come suggerito da un bambino del gruppo i gemellini sono stati chiamati Camperino e Camperina.
La mamma di Elisa ci ha illustrato il lavoro nel caseificio e fra un assaggio e l’altro abbiamo fatto spesa scegliendo fra i loro apprezzati e gustosi formaggi.
Seconda tappa: Elisa ci ha guidato fino all’acetaia LeAperte di San Felice sul Panaro.
I proprietari Antonio e Gisella ci hanno dato il benvenuto con un tavolo imbandito di parmigiano, salame, gnocco e del loro pregiato aceto balsamico tradizionale di Modena.
Abbiamo avuto un’occasione unica di visitare l’acetaia con le batterie di botti vecchie di decenni. Antonio ci ha aperto la casa per arrivare al granaio dove, con il caldo dell’estate e il freddo dell’inverno, si matura e invecchia l’aceto balsamico tradizionale di Modena, ci ha illustrato con passione come si produce questa eccellenza, ha risposto con competenza alle numerose domande che gli sono state rivolte in diversi momenti, visto che si poteva salire nella soffitta solo a gruppi di 15/20 persone.
All’acetaia erano disponibili per l’acquisto aceto balsamico tradizionale invecchiato 25 anni e altri condimenti a base di aceto balsamico.
Fra le confezioni regalo di aceto c’era anche l’opportunità di comprare cassette regalo natalizie con i prodotti tipici del territorio, realizzate e impacchettate con un lavoro condiviso dai produttori stessi.
Elisa ci ha raccontato che le scatole sono state denominate “olio di gomito” come sinonimo di lavoro, lavoro intenso, che è stato necessario per far nascere questi prodotti artigianali e genuini.
Il parmigiano di Elisa, l’aceto di Antonio, il panettone del pasticcere, il salume della macelleria del paese e altro sono diventati sì un dono, ma anche un messaggio di solidarietà e unità, perché dalle gravi difficoltà si può emergere soltanto uniti.
Pieni di emozione siamo ripartiti per Finale Emilia e, dopo aver riposto nei frigoriferi gli acquisti, ci siamo avviati a piedi verso il ristorante per la cena con specialità finalesi. I piatti sono semplici e utilizzano ingredienti poveri ma saporiti e molto calorici. Dopo un pomeriggio di degustazioni la cena è risultata un po’pesante ma i digestivi non sono mancati.
La mattina della domenica ci siamo avviati verso Ferrara, è sempre impressionante vedere la colonna dei camper che si snoda lungo la via.
Il Comune di Ferrara ci ha riservato un punto sosta prestigioso all’interno della piazza XXIV Maggio attorno all’acquedotto monumentale. Ferrara era fredda e nebbiosa ma le guide ci hanno accompagnato in una visita suggestiva della città degli estensi
A questo punto il raduno è finito con il ritorno ai camper, i saluti di rito e l’impegno a rincontrarci il più presto possibile.
Questa è un’ulteriore opportunità di ringraziare tutti gli amici che hanno partecipato numerosi al raduno, che ci hanno rincuorato e dimostrato tanto apprezzamento.

Un abbraccio a tutti, Ivan e Cristina